Troppo spesso società medico-scientifiche, ma anche realtà istituzionali nel campo sanitario o sociale, impostano la loro comunicazione inseguiti dalla FOMO (Fear of missing out – Paura di restare indietro). Comunicare, insomma, perché costretti, perché messi in ombra da realtà concorrenti o magari sulla scia dell’entusiasmo di qualche singolo responsabile o portavoce.
Eppure, la comunicazione non è mai neutrale, ma si sviluppa e prende la sua forma più adatta sulla base delle motivazioni che spingono una realtà a comunicare. Senza le motivazioni non c’è comunicazione. Certo, sebbene sia vero che non è possibile non comunicare, è altrettanto vero che gli obiettivi di un ente influenzano il suo modo di porsi verso l’esterno: è fondamentale, dunque, esplicitare, riconoscere e perseguire razionalmente ogni traguardo atteso.
Una società medico scientifica può comunicare…
Scopo | Alcune possibili strategie |
o al suo interno, per creare senso di comunità tra i soci; | o Esplicazione dei contenuti scientifici con interviste, webinar, post sui social media;
o Valorizzazione dei volti della società e dei componenti per creare spirito di comunità; o Attività di informazione su eventi e scadenze; |
o per allargarsi, avere più soci;
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o Racconto dei vantaggi del far parte della società;
o Enfatizzare il valore e la nomea della società |
o per farsi notare dagli stakeholder; | o Raccontare l’importanza degli eventi, valorizzando i risultati raggiunti in termine scientifico
o Rappresentare le istanze riassumendole in punti concreti |
o per rappresentare alla popolazione le istanze scientifiche o di prevenzione; | o Generare campagne di comunicazione crossmediali che raccontino la professione medico-scientifica all’esterno |