Cosa interessa alle persone di un determinato target? Quale contenuto può dare valore aggiunto alla vita chi un destinatario potenziale? Come inquadrare un evento, una scoperta, un elemento di attualità in modo che rispetti i canoni della notizia?

Comunicatori e giornalisti sono all’apparenza due mondi diversi.

In teoria i comunicatori si impegnano a trasmettere dei contenuti (e delle storie) per ragioni commerciali, di propaganda o di vicinanza ideologica, mentre i giornalisti selezionano, adattano e trasmettono con spirito di indipendenza e terzietà contenuti che ritengono rilevanti e utili per i loro destinatari.

Lo “sguardo da giornalista” per la comunicazione di una società medico-scientifica (ma anche di una no-profit, di un evento culturale o di un’azienda) è la creazione di contenuti da “comunicatori” filtrati attraverso la competenza di un giornalista. Si tratta di criteri se possibile ancora più attuali nel panorama dei media digitali e dei social network, che vedono al centro principi come autenticità, personalizzazione e story-telling.

Lo “sguardo da giornalista”, per riassumere, è un approccio che unisce una strategia di comunicazione coerente con gli obiettivi alla produzione di contenuti con cui questa strategia possa esplicarsi.

Non solo dunque comunicati stampa o rapporti istituzionali con i media del settore: affidarsi a una figura con competenze giornalistiche per definire la propria comunicazione è la strategia più indicata per suscitare interesse, valorizzare quei punti di forza troppo spesso al di fuori dei radar e raggiungere un pubblico più ampio.

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